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Diritto e "diritto"

Writer: marco mazzimarco mazzi

Updated: Jan 28, 2019

Alla vita.

A dar la morte?

Non è sempre scontato. E non ovunque. Nel 2018, come tanto tempo fa. E, forse, ancora a lungo, in futuro.

Uno Stato civile davvero, non solo autodefinentesi tale -poiché tutti si definiscono tali, anche quanti non lo sono- non può rinnegare i diritti umani.

Diritto di protegger la vita, a costo persino di "dover", o "poter", dare morte ad altri per salvare il proprio o l'altrui bene supremo, assolutamente sì. Ciò mai costituendo pena, essendo estremo risultato ineluttabile per tutelare appieno vita in pericolo.

Pena di morte, sempre più proclamata bandita da vari documenti sovranazionali, è strumento orribile.

Vietare la pena di morte corrisponde al diritto naturale.

Tra progressi sociali vari, veri o solo presunti, vi sono istanze e recrudescenze di odio volte invece ad ampliare ambiti della pena di morte.

Anziché istanze unanimi volte ad abrogarla, anche nei molti luoghi dove ancora è prevista e molto diffusamente praticata.

Operatore di giustizia, ricordo quanto segue.

Cosa davvero merita l'impegno di ogni cittadino?

Cosa costituisce cardine di ordinamenti mondiali che rispettino umanità?

Divieto di dare la morte di Stato.

Inalienabile diritto di ognuno, quello a non vedersi applicare la pena di morte.

Violazioni continue.

Contro la barbarie.

OVUNQUE.

MAI PIU'.

Sia un po' più vicino questo traguardo. Domani.

Impegno di ognuno. "Piccolo", ma importante.

Ed insieme si cambia.



 
 
 

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